Comunicato stampa - Progetto Filiere Bio

Comunicato stampa – Progetto Filiere Bio

Progetto Filiere Bio

Formare le Imprese alla Legalità, all’Inclusione a alla REsponsabilità sociale nelle filiere del BIOlogico

A valere sull’ “Avviso n. 1/2017 – per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi – dell’articolo 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 – anno 2017” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

 

Il progetto “FILIERE BIO” realizzato dall’’ASSOCIAZIONE ITALIANA AGRICOLTURA BIOLOGICA  in collaborazione con sette organizzazioni tra cui Rete fattorie sociali Sicilia, si propone quale strumento di:

– Riduzione del fenomeno del caporalato in agricoltura;

– Inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri attraverso l’agricoltura biologica intervenendo – come suggerisce il titolo – su tutta la filiera dal produttore al consumatore.

FILIERE BIO rappresenta uno strumento di INNOVAZIONE SOCIALE in quanto:

  • l’azione chiave del progetto – cioè quella afferente i Bio-distretti – è finalizzata proprio alla creazione di un MICRO-SISTEMA SOCIALE la cui rete costituente (amministrazioni, aziende agricole, organizzazioni di rappresentanza e cittadini, …) sostenga, tutta insieme, il processo di integrazione dei cittadini immigrati e dica esplicitamente “no” ad un modello di organizzazione del lavoro che li sfrutta come manodopera a basso costo.
  • Supera il MODELLO di TRACCIABILITA’ ESISTENTE, promuovendo l’attivazione di nuovi strumenti più efficaci delle alternative esistenti e adottabili dalle “imprese virtuose” sia del settore agricolo che della commercializzazione e distribuzione.
  • Crea un nuovo sistema di RELAZIONE E COINVOLGIMENTO DEI CITTADINI/CONSUMATORI, i quali non saranno solo recettori passivi di informazioni ma anche e soprattutto saranno chiamati a fare scelte consapevoli sull’acquisto di prodotti da imprese della filiera “meno virtuose” attraverso gli strumenti della rete.

 

Il progetto ha come obiettivo a medio termine, il miglioramento delle condizioni lavorative degli immigrati in agricoltura biologica e la riduzione del fenomeno del caporalato. Il progetto non vede tra i suoi destinatari solo gli immigrati. Il suo principale elemento di innovatività consiste anzi nel fatto che la sua dimensione nazionale diventa opportunità , uno strumento di cambiamento del “sistema” (anche se non generico), non riducendosi alla sola risposta a bisogni e problemi puntuali dei destinatari diretti ma coinvolgendo tutti i soggetti che hanno una rilevanza sulle cause del fenomeno.

Il progetto, è stato avviato a Febbraio del 2019 e si concluderà a ottobre 2021.

Regioni coinvolte: 15.

Partner: 7

 

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